L’arrivo del Coronavirus sul suolo italiano ha causato comprensibili preoccupazioni nella popolazione, anche al di fuori degli ambienti considerati come focolai. Ne deriva perciò che crescono i dubbi relativi a come riconoscere e distinguere da altri i sintomi tipici del Coronavirus. Anche se si tratta di una situazione nuova e per questo in continua evoluzione, vediamo di seguito qualche informazione utile a riguardo.
Come e quando si verifica la diffusione?
Si ritiene che le persone siano più contagiose nel momento in cui sono più sintomatiche. Tuttavia, gran parte dei soggetti affetti risulta completamente asintomatica. Ne deriva perciò che la diffusione potrebbe essere possibile prima che le persone mostrino sintomi. La facilità con cui un virus si diffonde da persona a persona può variare in maniera anche sensibile. Alcuni virus possono essere considerati altamente contagiosi, come è ad esempio il caso del morbillo, mentre altri virus non vengono trasmessi con la stessa facilità.
Il virus responsabile del COVID19 sembra diffondersi facilmente e in modo rapido, inizialmente nella provincia di Hubei e in altre parti della Cina, per poi contagiare altre popolazioni asiatiche e giungere infine in Europa. Dapprima si è manifestato sotto forma di qualche caso isolato e poi con contagi più diffusi nell’area del Nord Italia. Negli Stati Uniti e in gran parte dell’area continentale, la diffusione da persona a persona rimane confinata a pochi contatti stretti e non può considerarsi ancora diffusa come avvenuto sul territorio italiano.
Quali sono i sintomi e com’è il decorso standard?
Il Coronavirus è una malattia appena scoperta ma in forte evoluzione. Ecco perché c’è molto da imparare sulla sua trasmissibilità, nonché sulla gravità, che potrà essere valutata con maggiore precisione in un secondo momento. Ciò si riflette anche nella possibile presenza di altri sintomi, tuttora non emersi. Tuttavia, per i casi confermati di Coronavirus, i casi segnalati presentano uno spettro di sintomi, che include quelli lievissimi fino a quelli molto gravi, e in alcuni casi il decesso. I primi sintomi, utili a riconoscere il virus, possono includere febbre, tosse e mancanza di respiro.
Dopo il contagio le avvisaglie del COVID19 possono comparire in soli due giorni, ma il periodo di incubazione può durare fino a 14 giorni dopo l’esposizione, come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Distinguere una tradizionale influenza dal Coronavirus non è semplice: il secondo sembra avere inizio con la febbre, seguita da una tosse secca e, dopo qualche giorno, problemi respiratori che portano ad aver bisogno di cure ospedaliere. Il test per verificare se un soggetto risulta affetto da Coronavirus è conosciuto anche con il termine tampone, poiché si esegue tramite uno strumento del tutto simile a un cotton fioc, che serve a catturare il muco contenuto all’interno della gola, per procedere poi con il cercare la presenza del virus. In Italia sono stati eseguiti in totale quasi diecimila campioni, un numero molto alto e superiore a quelli effettuati negli altri Paesi.
Prima dei sintomi: come proteggersi dalla diffusione del Coronavirus
Al momento non c’è un vaccino in grado di prevenire il COVID19, ne deriva perciò che il modo migliore per prevenire il contagio rimane quello di evitare completamente l’esposizione a questo virus. Ad ogni modo, come promemoria, sono ormai assodate le azioni preventive quotidiane che contribuiscono a contenere la diffusione di malattie respiratorie, tra le quali il Coronavirus. Esse includono:
- evitare contatti ravvicinati con persone affette;
- non toccarsi gli occhi, il naso e la bocca con le mani;
- rimanere in isolamento volontario a casa quando si è malati;
- tossire o starnutire in un fazzoletto, quindi gettarlo prontamente nella spazzatura.
- pulire e disinfettare oggetti e superfici usati di frequente con un normale spray per la pulizia domestica o una salvietta antibatterica.
Per quanto riguarda l’uso delle mascherine, i più importanti e riconosciuti centri sanitari hanno diffuso informazioni puntuali riguardo a quali modelli prediligere. Le mascherine dovrebbero essere utilizzate da persone che mostrano sintomi di COVID19, oppure da coloro che rientrano nelle aree ad alto potenziale di contagio (i cosidetti focolai), per aiutare a prevenire la diffusione della malattia. La mascherina è cruciale anche per gli operatori sanitari e gli assistenti che si prendono cura di soggetti anziane a domicilio. È importante lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno venti secondi, soprattutto prima di mangiare, dopo essersi soffiato il naso, aver tossito o starnutito. Qualora acqua e sapone non fossero disponibili, meglio un disinfettante apposito con almeno il 60% di alcol.
Queste misure preventive dovrebbero aiutare a proteggere se stessi e gli altri e, unite a una capacità di riconoscere i sintomi, contribuire a far superare indenni l’emergenza Coronavirus.
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